Caso clinico: Ernia perineale

IMG_20151019_094842Segnalamento: Winnie, Beagle, 10 anni, maschio

Anamnesi: poliuria, tenesmo, lieve calo dell’appetito

Visita clinica: mucose rosee, addome palpabile, all’esplorazione rettale sfiancamento diaframma pelvico a dx, soffio sistolico 2/6

Diagnostica per immagini:

  • ecografia addominale: vescica in posizione pelvica, presenza di ansa intestinale nel perineo
  • ecocardiografia: insufficienza mitralica lieve-moderata, insufficienza tricuspidale lieve

Diagnosi: ernia perineale destra

DSC07590Terapia: erniorraffia mediante flap del m. otturatore interno, cistopessi e orchiectomia: l’accesso avviene nella zona perianale, direttamente sul gonfiore presente lateralmente all’ano.

Commento: l’ernia perineale consiste in uno sfiancamento del cosiddetto diaframma pelvico in seguito a ipotrofia dei muscoli che lo costituiscono, in particolare del m. elevatore dell’ano e del m. coccigeo. Questi normalmente si uniscono per formare una barriera che tiene separato lo spazio perineale e lo spazio pelvico. Non avendo più un sostegno laterale il retto si dilata e le feci vengono espulse con più difficoltà e possono accumularsi nello spazio creatosi come in una sacca, esternamente visibile come un rigonfiamento lateralmente all’ano. Oltre all’età e al tenesmo anche gli ormoni maschili possono contribuire all’indebolimento del diaframma pelvico, per questo motivo pazienti sottoposti a intervento di erniorraffia vanno anche castrati.

Solitamente nella sacca erniaria troviamo grasso, ma in casi gravi si possono erniare anche anse intestinali, la prostata e la vescica. In tal caso abbiamo un’emergenza chirurgica che prevede dapprima il riposizionamento degli organi mediante un accesso addominale mediano e con fissazione della vescica alla parete addominale.

Prognosi: l’ernia perineale, se riconosciuta precocemente, ha una buona prognosi. Il recupero postoperatorio è ottimo. In casi cronici, con indebolimento marcato dei muscoli del diaframma pelvico, la prognosi rimane buona ma, a volte, possono esserci delle recidive che richiedono revisioni chirurgiche mediante tecniche operatorie piu’ complesse come l’uso di reti e flap del m. semitendinoso o del m. gluteo superficiale.

In tutti i casi modificare la dieta con l’aggiunta di semi di Psyllium (che rendono le feci voluminose ma morbide), lattulosio o olio di paraffina, può aiutare nell’espulsione delle feci e a prevenire lo sfiancamento del diaframma pelvico anche sull’altro lato.

Schmidt Karin, Dr.ssa med. vet. RECVS

Comments

  1. Sandra

    sono disperata. diagnosticata ernia perianale al mio maltese di 10 anni , è stata effettuata la castrazione e svotamento dell’ernia. Nove giorni dopo l’ernia è ricomparsa dura e alla visita si è subito riscontrato che le feci erano dentro la sacca. Ora mi dicono che serve l’intervento chirurgico che non è risolutivo se i punti dovessero cedere. Che faccio? Dove lo porto? Sempre dai stessi che lo hanno operato? io sono di Belluno x favore aiutatemi a prendere una decisione.

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