
Caso clinico: Ernia perineale
Segnalamento: Winnie, Beagle, 10 anni, maschio
Anamnesi: poliuria, tenesmo, lieve calo dell’appetito
Visita clinica: mucose rosee, addome palpabile, all’esplorazione rettale sfiancamento diaframma pelvico a dx, soffio sistolico 2/6
Diagnostica per immagini:
- ecografia addominale: vescica in posizione pelvica, presenza di ansa intestinale nel perineo
- ecocardiografia: insufficienza mitralica lieve-moderata, insufficienza tricuspidale lieve
Diagnosi: ernia perineale destra
Terapia: erniorraffia mediante flap del m. otturatore interno, cistopessi e orchiectomia: l’accesso avviene nella zona perianale, direttamente sul gonfiore presente lateralmente all’ano.
Commento: l’ernia perineale consiste in uno sfiancamento del cosiddetto diaframma pelvico in seguito a ipotrofia dei muscoli che lo costituiscono, in particolare del m. elevatore dell’ano e del m. coccigeo. Questi normalmente si uniscono per formare una barriera che tiene separato lo spazio perineale e lo spazio pelvico. Non avendo più un sostegno laterale il retto si dilata e le feci vengono espulse con più difficoltà e possono accumularsi nello spazio creatosi come in una sacca, esternamente visibile come un rigonfiamento lateralmente all’ano. Oltre all’età e al tenesmo anche gli ormoni maschili possono contribuire all’indebolimento del diaframma pelvico, per questo motivo pazienti sottoposti a intervento di erniorraffia vanno anche castrati.
Solitamente nella sacca erniaria troviamo grasso, ma in casi gravi si possono erniare anche anse intestinali, la prostata e la vescica. In tal caso abbiamo un’emergenza chirurgica che prevede dapprima il riposizionamento degli organi mediante un accesso addominale mediano e con fissazione della vescica alla parete addominale.
Prognosi: l’ernia perineale, se riconosciuta precocemente, ha una buona prognosi. Il recupero postoperatorio è ottimo. In casi cronici, con indebolimento marcato dei muscoli del diaframma pelvico, la prognosi rimane buona ma, a volte, possono esserci delle recidive che richiedono revisioni chirurgiche mediante tecniche operatorie piu’ complesse come l’uso di reti e flap del m. semitendinoso o del m. gluteo superficiale.
In tutti i casi modificare la dieta con l’aggiunta di semi di Psyllium (che rendono le feci voluminose ma morbide), lattulosio o olio di paraffina, può aiutare nell’espulsione delle feci e a prevenire lo sfiancamento del diaframma pelvico anche sull’altro lato.
Dr. med. vet. Bernasconi Curzio, DECVS FVH, specialista in chirurgia
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sono disperata. diagnosticata ernia perianale al mio maltese di 10 anni , è stata effettuata la castrazione e svotamento dell’ernia. Nove giorni dopo l’ernia è ricomparsa dura e alla visita si è subito riscontrato che le feci erano dentro la sacca. Ora mi dicono che serve l’intervento chirurgico che non è risolutivo se i punti dovessero cedere. Che faccio? Dove lo porto? Sempre dai stessi che lo hanno operato? io sono di Belluno x favore aiutatemi a prendere una decisione.
Replyciao Sandra , io ho lo stesso tuo problema,girando per il web ho trovato il tuo commento.
ReplyPosso sapere cosa hai fatto……ho bisogno di informazioni….anche io sono disperato.grazie in anticipo
Ciao ,il mio Black ,ha fatto ieri l'intervento. Sembra sia andato bene ,oggi ha avuto il primo controllo e dopo 24 h dall'intervento, non si è ancora scaricato ,ma ha urinato .Abbiamo cambiato la dieta ,usiamo anche l'olio di paraffina ….cmq il.post operatorio mi sembra molto impegnativo ,per noi umani anche .
ReplyIo ho lo stesso problema x il mio volpino 🙏martedi lo devo operare…un ansia incredibile 🤞
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