Tumori frequenti ed eventuali relazioni con razze specifiche

Una malattia diagnosticata frequentemente (e temuta) nell’umano è il tumore. Nei nostri cani e gatti le cose non sono diverse. Non è raro che i nostri amici soffrano di questa patologia nelle sue apparizioni più differenziate (pelle, intestino, …). Una cosa che forse non tutti sanno è che alcuni tumori sono molto frequenti in certe razze o certi tipi di cane.

I tumori (dette anche neoplasie) sono generalmente masse di tessuto che cresce a dismisura, in maniera non controllata e non utile al corpo. Questa è una definizione semplice che per gli scopi di questo articolo può bastare. Esistono tumori benigni e tumori maligni (questi ultimi spesso definiti cancro).

Dal punto di vista puramente scientifico, è interessante notare come l’incidenza di alcuni tumori è particolarmente legata alla razza dell’animale. Qui di seguito una piccola carrellata su alcuni dei tumori più frequenti diagnosticati in uno studio veterinario, con un occhio particolare per quelli la cui incidenza è correlata con la razza dell’animale.

Carcinomi della mammella della cagna

Secondo alcuni studi, il 20% delle cagne presenta nel corso della sua vita dei tumori alle mammelle. In femmine non castrate, il 70% dei tumori è rappresentato da neoplasie delle mammelle. La maggior parte di questi sono benigni. Interventi chirurgici effettuati per tempo consentono quasi sempre alla cagna di avere una vita normale o comunque di godere di diversi anni di vita. La miglior prevenzione è la castrazione (spesso chiamata sterilizzazione) prima del primo calore (!).

Lipomi

I lipomi, le cosiddette “palline di grasso”, sono molto frequenti nei cani anziani e sono innocui. Si presentano, a volte in gran numero, nella zona del torace, sotto la pelle. Si tratta di tumori benigni che a volte raggiungono la dimensione di un pugno e arrecano generalmente solo un disturbo estetico. Per questa ragione la loro asportazione è generalmente inutile. Non ci sono forme di profilassi.

Emangiosarcomi (prevalentemente in Pastori Tedeschi)

Questo tumore nasce spesso nella milza, a volte nel fegato. Si tratta di una neoplasia maligna che non lascia molte settimane di vita all’animale colpito, qualunque sia la forma di terapia scelta e il momento in cui viene diagnosticata la malattia. Gran candidato a questa forma tumorale è il Pastore Tedesco. Si tratta di cani di mezza età o di età avanzata che hanno un improvviso crollo fisico nell’arco di poche ore. Questo succede in quanto il tumore nella milza si rompe e il cane si indebolisce in seguito ad emorragia interna. Prima del manifestarsi dell’emorragia il cane è assolutamente in forma e non ha alcun sintomo particolare, malgrado queste masse sulla milza possano raggiungere ragguardevoli dimensioni (addirittura grandi come meloni). Solo al manifestarsi dell’emorragia si effettua la diagnosi.

In assenza di metastasi, l’asportazione della milza spesso permette al cane di sopravvivere, ma, come detto, solo per poche settimane. La veloce comparsa di metastasi è inevitabile.

Istiocitosi maligna (sarcoma istiocitico diffuso)

Questo tumore ha origine dagli istiociti, cellule capaci di fagocitosi, cioè, per esempio, di inglobare microorganismi o cellule malate. Hanno un ruolo importantissimo nelle azioni di difesa del corpo dalle infezioni. Esiste la forma localizzata e la forma diffusa, detta istiocitosi maligna. La razza di cane più soggetta a questo tumore è sicuramente il Bovaro Bernese, razza in cui questo tumore rappresenta la causa più frequente di decesso. Possono essere colpiti cani molto giovani. All’inizio i sintomi non sono specifici (debolezza e dimagrimento). Solo in fase avanzata generalmente si riesce ad individuare il tumore. LA prognosi è infausta.

Osteosarcoma

Si tratta del tumore osseo primario più frequente. Nella forma che colpisce le appendici (ossa delle zampe), l’osteosarcoma si presenta quasi esclusivamente in razze grandi o giganti (San Bernardo, Alano, Irish Wolfhound,…). Se consideriamo l’età media in cui si presenta, si possono osservare 2 picchi: uno tra i 18 (!) e i 24 mesi, uno sui 10 anni.

La prognosi con la sola amputazione è di poche settimane. In combinazione con chemioterapia essa è di pochi mesi. Diversi interventi chirurgici, volti ad evitare l’amputazione facendo uso di trapianti ossei o di protesi, asportando solo la parte malata, sono stati descritti. Le tecniche sono spesso complesse e non esenti da complicazioni. Casi di sopravvivenza di diversi mesi ed eventualmente 1-2 anni sono stati descritti.

Carcinoma squamoso delle dita

A dipendenza dello studio considerato, questo tumore rappresenta fino al 50% dei tumori digitali del cane. Si tratta di un tumore particolarmente frequente in cani di taglia grande e col pelo nero. Lo si incontra quindi spesso negli Schnauzer giganti e nei Labrador. La terapia consiste nell’amputazione del dito colpito e la prognosi è da considerarsi soddisfacente: il 75% dei cani sopravvive più di due anni dopo l’amputazione.

Carcinoma squamoso delle orecchie

Nei gatti questo è un tumore che colpisce quasi esclusivamente gatti con il pelo bianco sulle orecchie. L’assenza di pigmento, infatti, non protegge la pelle dai raggi ultravioletti che portano ad una lesione chiamata ipercheratosi actinica (una specie di ispessimento con croste) che rappresenta uno stadio precedente il carcinoma squamoso. La terapia consigliata è l’amputazione dell’orecchio. Questo garantisce spesso la sopravvivenza per anni senza recidive. La profilassi consiste nel non lasciar uscire i gatti bianchi per evitare l’esposizione al sole o l’uso di creme protettive.

Mastocitoma

Questo tumore origine dai mastociti, ovvero dalle cellule che producono istamina ed eparina, sostanze con attività vasodilatativa e anticoagulante. Il Boxer è il paziente classico, assieme al Boston Terrier. Piû della metà dei cani colpiti appartengono a una di queste due razze. Interessante notare come nel Boxer, però, le forme di mastocitoma siano spesso meno gravi di quelle riscontrate in altre razze. Difficile entrare nel merito di cure e prognosi. I mastocitomi si presentano in diverse formee localizzazioni e da queste dipendono terapia e prognosi. In generale sono comunque tumori che è meglio non trascurare optando al più presto, in particolare per le forme cutanee, all’asportazione chirurgica.

Questi erano solo alcuni esempi di come la genetica abbia un ruolo importante anche nello sviluppo di tumori. Nulla di nuovo: per alcuni tumori, pensiamo al carcinoma del colon, anche nelle persone si conosce la predisposizione genetica famigliare.

Ovviamente quanto esposto non deve indurre a pensare che cani meticci (incroci) non possano ammalarsi di cancro. Anche questi cani possono essere colpiti dalle neoplasie descritte sopra ma non compaiono quasi mai negli studi anche perché, non essendo di una razza definita, diventano tecnicamente difficili da introdurre nelle statistiche.

Come tutti i proprietari di cani sanno, la genetica non gioca un ruolo importante solo nello sviluppo di determinati tumori. Molte malattie non neoplastiche dipendono dalla razza del cane, come per esempio l’ernia del disco del bassotto, la displasia del rottweiler, la cardiomiopatia dei Dobermann, le cisti renali dei gatti Persiani ecc. ecc….

Un esempio ulteriore di come l’uomo, nel tentativo di creare delle razze secondo i propri gusti, non possa evitare di creare dei problemi.

Bernasconi Curzio, Dr. med. vet. FVH, ECVS, specialista in chirurgia

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