Il furetto: alimentazione, malattie, legislazione

La storia dell’uomo è costellata di tentativi, molti dei quali riusciti, di addomesticare un gran numero di animali per sfruttarne le loro caratteristiche naturali di caccia, forza, produzione di alimenti (latte, uova) ma anche, a volte, per curiosità o necessità di poter godere di una compagnia originale o stravagante. Il furetto è stato addomesticato più di 2000 anni fa, ma è diventato popolare soprattutto a partire dagli anni Settanta. Il furetto domestico (mustela putorius furo) appartiene alla famiglia dei mustelidi e, come tale, all’ordine dei carnivori. Nella stessa famiglia troviamo il visone, la lontra, la moffetta, il tasso. Si tratta in sostanza di una puzzola (mustela putorius) addomesticata per sfruttarne le grandi doti di cacciatrice di topi, serpenti e conigli. Oggi sono allevati per lo più negli Stati Uniti e sono venduti dopo averli privati delle ghiandole odorifere che hanno reso a noi tutti famose… soprattutto le puzzole!

 

Qualche dettaglio fisiologico

I colori naturali del furetto sono il sabbia e il “fitch” (maschera ed estremità nere). Come per altre specie, si assiste oggi alla creazione di molteplici varianti cromatiche. Il peso corporeo varia da 0.5 a 1.5 chilogrammi. La vita media è di 5-7 anni. Raggiungono la maturità sessuale tra i 4 e i 6 mesi. La femmina, in maniera simile a quanto avviene nella gatta, presenta un’ovulazione indotta durante l’accoppiamento. Allo stato naturale, quindi in condizioni di illuminazione e temperatura naturali, le femmine partoriscono una volta in primavera e una in autunno con cucciolate che possono comporsi anche di 18 piccoli! Nelle stesse condizioni naturali, i maschi presentano, in inverno, una marcata diminuzione della fertilità. I furetti hanno ottime capacità tattili, olfattive e uditive, mentre la capacità visiva è relativamente limitata.

Il furetto nelle nostre case

Il segreto del suo successo ai nostri giorni risiede sicuramente nella taglia ridotta, quindi poco impegnativa, nella capacità di adattarsi ad espletare i propri bisogni fisiologici in una cassetta e nella loro comicità nei momenti dei giochi. È generalmente mansueto e accetta volentieri il contatto con l’uomo con il quale è capace di interagire. Ovviamente non mancano le segnalazioni di persone morse dai furetti, né più né meno di quanto succede con cani e gatti.

La tenuta dei furetti deve, come per ogni animale, tener conto dei loro bisogni naturali. In natura il furetto compie grandi sforzi per cacciare e trasportare la preda in un posto dove poterla mangiare, magari solo in parte, conservandone i resti per futuri pasti. In seguito recuperano le energie perse con lunghe dormite. Allo stesso modo, in cattività, si osservano lunghi momenti di gioco intercalati da lunghi momenti di ristoro con dormite di 15-20 ore.

Il gioco con altri rappresentanti della stessa specie può rasentare l’aggressività, con possibili morsi e ferite, comunque mai troppo pericolose.

Spesso i furetti hanno l’istinto di nascondere oggetti, giochi e cibo. Quando non possono essere tenuti sotto osservazione è opportuno rinchiuderli in una gabbia: questa deve essere molto ampia (la legge impone una superficie minima!), strutturata, con diverse possibilità di svago, eventualmente su più piani, con dei posti (scatole, tubi,…) in cui l’ospite possa nascondersi o nascondere i propri oggetti-preda. Appena possibile va concessa la libertà dalla gabbia per almeno 2 ore al giorno.

Chiunque sia attratto da un animale e desiderasse possederne uno è sempre invitato a documentarsi seriamente prima dell’acquisto. A maggior ragione quando si tratta di un furetto, animale che da noi fino a qualche anno fa era praticamente sconosciuto.

 

Ci sono ovviamente anche gli aspetti negativi

Indipendentemente dall’asportazione delle ghiandole, il furetto emana un odore molto più intenso e fastidioso di un gatto o di un cane e per alcune persone questo porta, dopo poco tempo, alla decisione di rinunciare all’animale appena acquisito. Lavaggi e bagni non risolvono molto questo problema. Un aspetto sicuramente negativo, per chi decidesse di adottare un furetto, è la loro grande predisposizione alle malattie tumorali e ormonali. Questo fa sì che a volte si debbano sostenere grandi spese veterinarie oppure ci si veda costretti a separarsi dal proprio amato animale in maniera inaspettatamente precoce.

L’abitudine del furetto di rosicchiare un po’ tutto, come cavi elettrici (con conseguenti scosse e malfunzionamento di apparecchi) e oggetti vari, soprattutto se in gommapiuma, gomma o lattice (che non di rado creano ostruzioni del tratto intestinale), costringono a nascondere tutto quanto si trovi alla sua portata.

Tutti i pertugi devono essere chiusi e i limiti dello spazio concesso devono essere veramente “a prova di furetto”, dunque esenti da seppur piccolissime aperture che darebbero la possibilità di una facile fuga.

 

Alimentazione

Come già menzionato, il furetto non effettua grandi pasti, bensì preferisce ingerire spesso piccole quantità di cibo. È un animale strettamente carnivoro. L’inefficienza digestiva, accompagnata da un veloce transito intestinale, costringe ad alimentarli con diete povere o esenti da fibre, per non diminuire ulteriormente la capacita di assorbimento dell’intestino. Tralasciando le prede intere come piccoli mammiferi o uccelli, oggi l’alimento più utilizzato è rappresentato da un apposito cibo secco, mentre i cibi per cani e gatti, dato il loro elevato contenuto di fibre e amido, non sono assolutamente consigliabili. In via del tutto eccezionale si possono usare cibi secchi di alta qualità per gatti.

 

Malattie

È ovviamente impossibile entrare nel dettaglio delle malattie più frequenti. Come già accennato, le malattie più comuni sono sicuramente quelle ormonali e tumorali. Non sono rari nemmeno i disturbi cardiocircolatori. Il veterinario sarà in grado di consigliarvi misure precauzionali, in particolare la castrazione dell’esemplare femmina per evitare disfunzioni ormonali importanti. I furetti possono inoltre contrarre alcune malattie che sono generalmente pericolose per il cane, come il cimurro, la leptospirosi e la rabbia. Una profilassi basata sull’utilizzo degli stessi vaccini che si applicano ai cani è quindi consigliabile.

 

I furetti e la nostra legislazione

Chiunque voglia adottare un furetto deve prima richiedere l’autorizzazione all’Ufficio del Veterinario Cantonale. Una volta concessa, tale autorizzazione deve essere regolarmente rinnovata. Questo documento riporta nel dettaglio ciò che bisogna assolutamente sapere sulla tenuta dei furetti, imponendo tra l’altro una superficie minima per la gabbia e per lo svago, le ore minime giornaliere da far trascorrere al di fuori di una gabbia, ecc. ecc…

In Svizzera è assolutamente vietata l’asportazione chirurgica dei sacchi anali, operazione volta a ridurre l’odore nauseabondo che i furetti possono liberare. In generale si trovano però in commercio animali importati da paesi che permettono ancora tale intervento.

Per il passaggio di una frontiera valgono le stesse leggi che conosciamo per il cane e il gatto: microchip, vaccinazione contro la rabbia e passaporto sono obbligatori. Il semplice certificato delle vaccinazioni non basta.

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